E’ ormai noto a tutti che in questi mesi di Lockdown la filiera del commercio elettronico ha registrando una crescita spropositata della domanda, anche da parte di consumatori meno abituali, solitamente restii all’acquisto e ai pagamenti online, entrando prepotentemente nella vita di chiunque.
Basti pensare che secondo una recente ricerca condotta da Forbes, il 75% degli acquirenti da siti di e-commerce non lo aveva mai fatto prima (Fonte: Forbes.it).
Il distanziamento sociale e le limitazioni al movimento hanno quindi reso familiare un po’ a tutti l’acquisto online, modificandone le abitudini.
E’ abbastanza realistico pensare che anche nella cosiddetta Fase 2, con la ripresa regolamentata di attività produttive e sociali, l’ecommerce continuerà a svolgere questo nuovo ruolo che ha conquistato nella gestione della vita quotidiana, di lavoratori e famiglie.
In questo contesto, non bisogna farsi trovare impreparati.
Durante il Lockdown molte nuove realtà si sono affacciate all’e-commerce per fronteggiare la crisi e continuare le vendite attraverso il canale online, oppure perché hanno colto un’opportunità di mercato. E’ evidente che questo proliferare di siti e-commerce e di nuovi competitors, porta con se l’esigenza di rivedere le proprie strategie per il futuro e potenziare il canale di vendita online per non restare travolti da questa crescita vertiginosa.
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